Il Tasso è un mustelide, come la faina e la martora, che però ha sviluppato particolari adattamenti anatomici per scavare il terreno: sagoma massiccia, collo taurino, zampe corte, zampe con 5 cuscinetti evidenti. Tali adattamenti fanno parte di un fenomeno definito convergenza evolutiva, che in questo caso porta un mustelide ad avere le caratteristiche dominanti degli ursidi: plantigradi per via della forma delle zampe con 5 polpastrelli e cuscinetto centrale.

Altra curiosità del tasso è il naso flessibile per essere completamente piegato all’indietro durante lo scavo di gallerie come una proboscide e la presenza di una quantità di turbinati (pieghe della mucusa) che gli rende un olfatto 700-800 volte migliore del nostro.

Hanno un comportamento sociale molto vario e sembra scelgano se vivere da soli, in coppia o in clan o in modo fluido in base alle condizioni ambientali. Possono quindi vivere in gruppi familiari, formati da un numero variabile di esemplari (da 3 a 6) che condividono lo stesso sistema di tane e il loro territorio da estranei. Usano le ‘latrine’ come sistema di marcatura.

L’altro aspetto interessante è il ruolo ecosistemico che il tasso ricopre nella realizzazione delle tane, che sono dei veri e propri sistemi sotterranei complessi e ampi. Dimensione, posizione e estensione di queste formazioni è tale da costituire modificazioni per gli habitat, diventando hot-spot per gli piante e animali. I sistemi possono arrivare ad avere centinaia di entrate, più di 800 metri di gallerie, e anche più di 50 camere. Sono caratterizzate da molte gallerie, stanze e entrate/uscite, dove passare l’inverno. E’ comune che le tane siano condivise sia in coabitazione o utilizzate se in abbandono, con altre specie come le volpi, faine, roditori, pipistrelli, lupi, istrici, gatti selvatici, roditori, insettivori. Sono ottimi impollinatori disseminando spore (presenti nel sottosuolo) nel bosco. Insomma, nonostante la sua fama di burbero e solitario il tasso sembra svolgere un ruolo davvero importante per la fauna e la vegetazione degli ambienti in cui è presente. Lo avreste mai detto?