Il capriolo è molto diffuso in Liguria e nelle escursioni all'interno dell’Adelasia è possibile avvistarlo. Considerato estinto a inizio secolo insieme ai lupi, è stato successivamente introdotto.

E’ più piccolo del daino dal quale è facilmente riconoscibile per la caratteristica macchia bianca nel posteriore, oltre che per i palchi molto diversi nei maschi. Predilige zone boschive con pascoli, possibilmente in zone collinari o in pianura. Non gradisce invece i versanti ripidi e scoscesi. Attivo mattino presto e prima del crepuscolo. Durante questi periodi esce sovente allo scoperto in pascoli, prati o radure.

Il segnale acustico emesso più di frequente è l'abbaio, simile a quello di un cane. Esso viene ripetuto più volte di seguito e rientra probabilmente nei segnali di allarme. È generalmente utilizzato più dal maschio che dalla femmina.

Il periodo degli amori è la primavera inoltrata-estate tuttavia i cuccioli nascono nella primavera successiva, come è possibile?

Il capriolo attua una strategia riproduttiva che si definisce "differita": dopo la fase riproduttiva in primavera- estate si verifica una ‘pausa embrionale’ fino a gennaio quando l’embrione torna a svilupparsi per nascere in primavera-estate successiva.

Cosi facendo la specie ottiene notevoli "vantaggi" godendo sia nel periodo degli amori (assai dispendiosi dal punto di vista energetico) sia alla nascita dei piccoli del periodo migliore dell’anno dal punto di vista della disponibilità di risorse alimentari e del clima favorevole.

Qualora l’accoppiamento avvenga a novembre-dicembre, l’embrione si sviluppa senza "stasi”. La gestazione dura circa 160-170 giorni e partoriscono 1-2 piccoli.

Ricordiamoci che i piccoli non seguono la madre, ma rimangono nascosti nell’erba dove la madre li raggiunge più volte al giorno per allattarli. Non è abbandono e vanno lasciati stare dove li vediamo.