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Provincia di Savona

Area protetta Provinciale Poggio Grande, Monte Acuto, Valle Rio Ibà

Area protetta Provinciale
Codice provinciale: 
04-AS-Ib
Estensione: 
ha 2417,50

Sintesi delle principali caratteristiche naturalistiche ambientali e territoriali dell’area
Il nucleo dell’area è costituito dalle valli Ibà ed Auzza con le culminazioni dei monti Acuto (748 m), Poggio Grande (812 m) e Poggio Ceresa (710 m)-racchiude eccezionali pregi botanici, faunistici e geo-paleontologici. Il territorio è geologicamente costituito da formazioni sedimentarie calcaree del Giurassico e del Triassico con locali coltri eluvio–colluviali e limitati accumuli detritici: Dolomie di San Pietro dei Monti, Dolomie di M. Arena, Calcari di Veravo, Calcari di Rocca Livernà, Brecce di Monte Galero e calcari della Val Tanarello. Presenta importanti depositi fossiliferi. Presenta numerose forme carsiche superficiali e sub-superficiali diffuse in tutta l’area: Carsismo superficiale di tipo mediterraneo nei calcari compatti con collegamenti al sistema ipogeo particolarmente sviluppati lungo le linee di Poggio Grande discontinuità tettonica. Geositi di rilievo: bastioni rocciosi, pinnacoli e torrioni, presenti soprattutto sul crinale e nel versante tra Monte Croce e Monta Acuto. Marmitte dei giganti nell’alto corso del rio Ibà.

La vegetazione dei fondovalle e dei versanti Nord è rappresentata da boschi di latifoglie (Carpino nero, Roverella, Leccio, Castagno, Orniello); sui versanti rivolti a Sud dominano le specie arbustive della macchia mediterranea (Cisto tomentoso, Cisto a foglie di salvia, Erica da scope, Scòtano, Terebinto, Ginestra, Ginestra spinosa, Timo), mentre sugli alti versanti, tra estese praterie e pascoli, si trovano boschetti a Pino nero e a Pino Marittimo. Questo territorio presenta un valore botanico eccezionale poiché ospita piante alpine a stretto contatto con specie tipicamente mediterranee; tra le prime, qui rimaste dopo le glaciazioni quaternarie, troviamo le Vedovelle  celesti, la Dafne alpina e la Vulneraria montana. Tra le piante mediterranee legate ai suoli più caldi e aridi si evidenzia l’eccezionale ricchezza di orchidee: ben 34 specie diverse popolano la zona, tutte protette dalla legge. Altre specie di notevole interesse sono la Coride, il Giaggiolo tirrenico, l’Afillante, la Viperina ligure e l’endemica  Campanula di Savona. Un terzo dell’intera flora ligure protetta ai sensi della L.R. 9/84 è presente in questo territorio.

La ricca fauna è presente con specie endemiche di insetti, numerosi anfibi e rettili (con i rari Colubro lacertino e Lucertola ocellata), interessanti specie di uccelli  nidificanti, svernanti e di passo (tra cui molti rapaci). Tra i mammiferi si evidenzia una popolazione di Daino.

Tutti i Comuni del Sistema Ambientale vantano una storia millenaria, con nuclei storici fondati tra il IX e il XIII secolo -taluni eccezionalmente conservati-che ci  tramandano vestigia dell’età feudale. Anche l’architettura ”minore” conserva aspetti caratteristici negli antichi nuclei rurali, soprattutto nei pressi di Peagna, e in singoli manufatti quali mulini e frantoi nei fondovalle e “caselle” sugli alti versanti; queste piccole costruzioni in pietra a secco furono utilizzate sin da tempi remoti dai pastori come ricoveri lungo le vie di transumanza dalle Alpi.

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